Influencer: Codacons e Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi chiedono a Guardia di finanza di indagare su possibili redditi non dichiarati

Codacons e Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi lanciano oggi una offensiva legale per fare luce sui redditi dichiarati dagli influencer italiani e su possibili irregolarità sul fronte fiscale da parte di chi pubblicizza sui social network resort, prodotti di lusso e abiti griffati. Ne ha dato notizia oggi il Codacons, nel corso dell’evento organizzato questa mattina a Bologna dalla Guardia di Finanza dell’Emilia Romagna per presentare il Protocollo della legalità, a cui ha aderito anche il Codacons. Indagine redditi influencer italiani

Giro d’affari da 300 milioni di euro nel 2022

“Nell’ambito della collaborazione avviata con le Fiamme Gialle abbiamo presentato un esposto all’Agenzia delle Entrate e al Comando della Guardia di Finanza chiedendo di accendere un faro sul fenomeno dell’influencer marketing – spiega il Codacons, intervenuto al convegno – Non vogliamo certo demonizzare la categoria, ma considerato il business crescente di tale settore, che ha sfiorato i 300 milioni di euro in Italia nel 2022, e il numero di grandi e piccoli influencer coinvolti, circa 350mila, crediamo sia doveroso indagare sul rispetto della legalità anche in questi nuovi ambiti”.

Pubblicità a resort di lusso e prodotti griffati devono essere sottoposti a tassazione e regime fiscale. Esposto ad agenzia delle entrate e Fiamme Gialle

“L’influencer marketing è sempre più un sistema di produzione di servizi costituente un vero e proprio business – scrivono Codacons e Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi nell’esposto presentato oggi  Un’attività come quella esercitata da personaggi famosi è tale da ingenerare un notevole flusso finanziario diretto ed indiretto. Molteplici sono le occasioni in cui il postare una foto o un video venga correttamente segnalato da hastag ed avvisi attestanti che per quell’attività vi è stato un compenso economicamente valutabile. Se a tali atti segue un vantaggio economico è necessario che lo stesso venga correttamente trattato come tale. Si pone tuttavia l’esigenza di chiarire l’intera modalità di gestione dell’utilizzo di immagini di resort e hotel, indumenti con richiami espliciti a brand, sui social, da parte di influencer e – quindi – anche le modalità con cui tali soggetti hanno provveduto al pagamento dei relativi beni o servizi. L’aver ricevuto in donazione – di qualsiasi forma ed entità – beni o vantaggi di valore economico o comunque commerciale costituisce prestazione meritevole di accertamento in quanto ipoteticamente collegabile al livello di pubblicità e notorietà offerto dall’influencer al servizio o al bene di consumo”.

Iniziativa presentata oggi nel corso del convegno organizzato dalla Guardia di finanza a Bologna Indagine redditi influencer italiani

“Il rischio che si vuole evitare – proseguono le due associazioni – è che proventi di attività pur non dichiarata commerciale e/o imprenditoriale non vengano correttamente assoggettati a tassazione. Per tali motivi abbiamo chiesto all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di finanza di svolgere un accertamento fiscale al fine di verificare se la ricchezza patrimoniale dei principali influencer italiani possa essere il frutto totale o parziale della concessione di regalie, attività di pubblicità e promozione di location, prodotti e beni di consumo e/o di lusso, e di avviare un accertamento sulla rilevanza di tali operazioni, sulla loro idoneità a costituire reddito e, quindi, sull’incidenza in ordine agli obblighi dichiarativi”.

 

Fonte Codacons

Taggato , , , , . Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *